Cisti Renali
Nella confusa e non uniforme classificazione della malattia cistica del rene, per semplificazione tratteremo solo alcune delle forme più comune:
La cisti renale semplice:
Mono o bilaterale, a partenza dalla corticale raramente dalla midollare, ha uno sviluppo esofitico ( si sviluppa verso l’esterno del rene). La dimensione di una cisti varia da qualche millimetro ad alcuni centimetri, in alcuni casi può raggiungere i 10 cm e oltre.
La parete della cisti è sottile (1 mm), translucida e contiene un liquido sieroso chiaro o giallo paglierino. Di solito asintomatica, insorge in età adulta ed è molto frequente dopo i cinquant’anni (oltre il 50%)
La cisti renale complicata:
Contiene un liquido iperdenso e disomogeneo, dovuto a un’emorragia o un’infezione intracistica. Presenta calcificazioni e setti che prendono contrasto (enhacement) durante la fase urografica della TC. La cisti complicata potrebbe essere causata da una neoplasia intracistica.
Il rene policistico:
Incidenza 1/200, ereditario colpisce prevalentemente l’uomo adulto anche se presente una forma infantile. Bilaterale, con reni di solito enormi e irregolari. Cisti di varie dimensioni con sovvertimento strutturale del rene. Spesso porta all’insufficienza renale cronica, ed è associato ad altre malformazioni cistiche del fegato pancreas e milza e aneurismi cerebrali.
Sistema di classificazione delle masse renali cistiche sec. BOSNIAK
Si divide in quattro categorie dalla cisti semplice sicuramente benigna (cat I e II) alla cisti probabilmente benigna (cat IIF), alla cisti probabilmente maligna (cat III) a quella sicuramente maligna (cat IV).
Diagnostica
L’ecografia renale è il metodo più pratico e meno costoso per monitorizzare le cisti renali semplici. Dal cat II di Bosniak è necessaria l’integrazione con l’Uro TC.
Nei casi sospetti di neoplasia intracistica si procede ad un prelievo percutaneo per eseguire un esame citologico del liquido.

Terapia
Nei casi in cui è presente una cisti infetta > 3cm, si procede a drenaggio percutaneo e terapia antibiotica.
Alcolizzazione della cisti renale
Dopo aver eseguito per via percutanea il posizionamento di un catetere “pigtail”, viene drenato il liquido. Si verifica con mezzo di contrasto l’assenza di comunicazione con le vie escretrici e/o lo spandimento perirenale. Viene inserito tramite il catetere la sostanza sclerosante (Ethanolo al 95%) per un volume pari ad un quarto del liquido estratto. Il paziente è mobilizzato immediatamente e modificato il suo decubito ogni 2 minuti, per far si che la sostanza sclerosante sia a contatto con tutte le pareti della cisti. Dopo 20 minuti rimozione dell’etanolo, lavaggio con fisiologica e rimozione del catatere percutaneo.
Risultati nell’60% dei casi soddisfacente.
In caso di recidiva, spesso una cisti semplice può diventare complicata.
Tecnica Laparoscopica
Intervento da eseguire in anestesia generale, mini invasivo con risultati decisamente superiori all’alcolizzazione, nella sezione video sarà presente un intervento laparoscopico di marsupializzazione di una cisti renale.