Prostatectomia Radicale Robotica
La robotizzazione ha come vantaggio essenziale di fornire al chirurgo la possibilità d’avere all’estremità degli strumenti un’articolazione che permette di realizzare in modo più semplice e più efficace gesti e manovre molto complesse.
L’acquisizione di una visione tridimensionale rispetto alla laparoscopia, permette una precisione estrema su strutture di difficile individuazione, come possono essere i fasci nervosi nella prostatectomia radicale, e permettono con la loro maggior accuratezza di far mantenere l’erezione.
Inoltre la precisione della sutura resa possibile dalla maggiore articolazione sulla punta dello strumento, permette sempre nella prostatectomia un’anastomosi ottimale in grado di garantire al paziente la continenza urinaria
Vista l’accelerazione della tecnologia, presto sarà possibile una successiva miniaturizzazione degli strumenti, con meno invasività per il paziente. Inoltre l’uso del robot associato ai mezzi di comunicazione, via cavo, via satellite, via internet, permetterà alla telechirurgia, fantascienza fin a ieri, di diventare una tecnica da poter usare in casi particolari (chirurgia ultra specialistica) senza far spostare né il paziente né il chirurgo dalla propria città (chirurgo a Pechino opera un paziente a Roma).
Perché utilizzare un robot in chirurgia urologica laparoscopica ?
L’evoluzione delle tecnologie a sempre avuto una ripercussione sullo sviluppo delle tecniche chirurgiche. La divulgazione del video, oggi in HD (alta definizione), già nel nostro armamentario chirurgico per quanto riguarda le tecniche endoscopiche (TURV, TURP ecc.), ha favorito l’affermarsi della laparoscopia.
L’informatica consente oggi di poter eseguire interventi chirurgici laparoscopici robot-assistiti, e la miniaturizzazione degli strumenti, consentirà una sempre minore invasività . L’obbiettivo consiste nel ridurre la durata del ricovero, diminuire il dolore post operatorio, e le complicanze legate a incisione ampie dell’addome. La laparoscopia all’indiscusso vantaggio della mini invasività , comporta per l’operatore una perdita dei movimenti classici della mano costringendolo a posture innaturali, e una perdita della visione tridimensionale (immagine video bidimensionale).
L'uso di robot in laparoscopia presenta diversi vantaggi:
Recupero della visione 3 D (dimensioni) perso con la laparoscopia
Visione stabile, perché l’ottica (telecamera) viene tenuta ferma e mossa da un braccio articolato
Movimenti precisi
Movimento del mani non vincolato, grazie ai tre assi di mobilità degli strumenti
Comodità per il chirurgo che opera da seduto
Nel 2000 in Francia è stata eseguita la prima prostatectomia laparoscopica robotizzata (Robot Da Vinci)

Quali interventi urologici possono essere eseguiti utilizzando il robot?
La procedura più eseguita è la prostatectomia radicale e rappresenta il 90% delle indicazioni.
E 'anche eseguita di routine la chirurgia della giunzione pielo-ureterale (plastica del giunto) e del prolasso urogenitale (promonto-fissazione).Anche la nefrectomia rientra nelle procedure che possono giovarsi del robot.
Rispetto alla chirurgia laparoscopica, con l’ausilio del robot è possibile eseguire una dissezione più precisa delle bandelette neurovascolare più vicino alla prostata con conseguente mantenimento della sessualità .
Oggi oltre il 80% delle prostatectomie radicali negli Stati Uniti sono eseguite con l'aiuto del robot DaVinci.
Team urologico in sala operatoria. L’utilizzo del robot coinvolge tutto il personale della sala operatoria: infermieri, assistenti infermieri, anestesisti e chirurghi. L’affiatamento dei team risulta fondamentale per una buona riuscita e per ridurre i tempi dell’intervento.