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La TURV può essere definitiva anche nelle neoplasie multifocali (multiple), è importante che l’intervento sia completato con un prelievo della base d’impianto per valutare il grado d’infiltrazione che evita una RE-TURV (ripetizione entro poco tempo dell’intervento). 
Alcuni chirurghi considerano la RE-TURV un atto fondamentale da eseguire sempre, noi preferiamo una resezione trans parietale (asportazione di tutta la parete, fino al grasso) durante il primo intervento che garantisce una radicalità definitiva in molti casi, senza dover sottoporre il paziente ad una nuova anestesia.

Anestesia
L’intervento è eseguito in anestesia loco-regionale (spinale) o in sedazione, raramente in anestesia generale.

Esistono altri interventi?
Al momento, non esistono metodiche superiore alla TURV, per trattare definitivamente tumori superficiali, o per stadiare tumori invasivi.

Preparazione all’intervento
La visita anestesiologica dopo aver eseguito un controllo cardiologico, e gli esami ematochimici.
L’esame urine e l’urinocoltura con antibiogramma, fondamentale per evitare infezioni nel post operatorio, e per il trattamento antibiotico mirato.
Necessario eseguire una tricotomia (depilazione).

Tecnica Operatoria

 

L’intervento si svolge sotto controllo visivo. Le immagini tramite una telecamera sono proiettate su di uno schermo, oggi ad alta definizione (HD). Il resettore è inserito attraverso l’uretra per rimuovere completamente le formazioni vegetanti, compresa la base d’impianto, con corrente elettrica ad alta energia o con un laser (fotocoagulazione). Si procede quindi a una coagulazione dei vasi o delle aree suscettibili di sanguinamento.
A fine intervento, è posizionato un catetere vescicale a tre vie con una cistoclisi ( lavaggio continuo).

Decorso post operatorio
Il lavaggio continuo è sospeso non appena le urine sono limpide, da qualche ora a qualche giorno dopo.Il catetere vescicale viene rimosso, a secondo della profondità della resezione e dalla focalità della malattia, da uno a quattro giorni dopo.La dimissione avviene di solito il giorno dopo la rimozione del catetere.Per qualche settimana, si raccomanda di evitare sforzi e bere molta acqua.In caso di sanguinamento, anche dopo qualche settimana, prendere contatto con l’urologo che valuterà l’importanza dell’ematuria e deciderà o per una terapia o per un nuovo ricovero.
Rischi generici
Come in tutti gli interventi chirurgici, compresi quelli più banali, comprendono una certa percentuale di rischi generici (compresi quelli vitali) e di complicanze, non sempre pertinenti con la patologia che stiamo trattando, legati a variabili individuali non sempre prevedibili.Alcune di queste complicazioni, di tipo eccezionale, possono in certi casi non essere corrette con la terapia.Nel corso di questo intervento, il chirurgo può trovarsi di fronte a situazioni non prevedibili ( anomalie anatomiche, patologie associate ecc), che necessitano di atti complementari o diversi da quelli esposti prima dell’intervento. In alcuni casi può essere sospeso l’intervento.Alcune di queste complicanze sono legate al vostro stato di salute e all’anestesia. Di solito sono spiegate dall’anestesista durante il colloquio pre-operatorio.
Rischi correlati alla TURV
Infezione urinaria che necessità un trattamento antibiotico prolungato.Una rottura vescicale dovuta a una brusca distensione vescicale, con cistoclisi in corso durante un’emorragia (catetere ostruito da un coagulo), e invasione del liquido di lavaggio nel peritoneo o retro peritoneo.Rari episodi trombo embolici
TURV- TURB  resezione di neoformazione vescicale

 


Dopo la diagnosi, eseguita con la cistoscopia, di tumore della vescica il primo trattamento è la resezione transuretrale della vescica (TURV). Lo scopo è di asportare le neoformazioni singole o multiple tramite uno stumento “il resettore”. 
Il materiale asportato viene inviato ad un laboratorio di istopatologia, che ci fornirà il grado di malignità ed invasività del tumore.

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