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Nefrectomia Radicale Laparoscopica

 

La prima nefrectomia laparoscopica radicale è stata descritta nel 1991. Diverse équipe chirurgiche che utilizzano questa tecnica hanno riportato risultati oncologici sovrapponibili alla nefrectomia radicale a cielo aperto e che questa tecnica mini-invasiva è superiore in termini di velocità del recupero postoperatorio.
La nefrectomia radicale viene eseguita per il tumore renale, mentre la nefrectomia semplice viene eseguita per patologie benigne (rene escluso, rene pielonefritico ecc).

Tre approcci di nefrectomia radicale laparoscopica sono stati proposti: 
L'approccio transperitoneale laparoscopica; 
L'approccio laparoscopico retroperitoneale; 
La tecnica di hand-assistita.

I tumori renali sono spesso scoperti casualmente durante un’ecografia addominale. 


TC dell'addome e della pelvi, con e senza contrasto, associato all’angioTC (studio della vascolarizzazione del rene) è fondamentale prima di procedere a un intervento di nefrectomia. Fornisce informazioni utili sul volume del tumore, sull’infiltrazione locale e regionale, la presenza o l'assenza di un trombo della vena renale e di metastasi epatiche, e la funzionalità del rene controlaterale. 
Una risonanza magnetica può essere indicata per escludere un angiomiolipoma, o per valutare l'estensione di un trombo cavale con maggiore precisione. 
Una radiografia del torace è sempre eseguita. 
Se il paziente presenta altri sintomi, una TC scansione cerebrale, scintigrafia ossea o TC del torace sono inclusi nella stadi azione. Il paziente è tenuto a digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente l'intervento. Determinazione del gruppo sanguigno è effettuato. Terapia antibiotica profilattica con una cefalosporina di seconda generazione viene somministrata il mattino prima dell’intervento. 
Profilassi per la trombosi venosa profonda con eparina a basso peso molecolare è iniziato il giorno dell'intervento chirurgico. 
La preparazione intestinale non è necessaria

Indicazioni
Entrambi gli approcci retro peritoneale e trans-peritoneale sono sovrapponibili alla chirurgia a cielo aperto, solitamente i tumori con dimensioni fino a 4 cm sono approcciati con una chirurgia conservativa del parenchima renale a tumori con dimensioni comprese tra 4  e 7 cm di diametro possono essere risolti con un approccio conservativo solo a seconda della loro localizzazione. Le neoplasie con diametri superiori a 7 cm sono sempre  trattate con l'asportazione completa dell'organo. 
L’invasione della vena renale e della cava sono controindicazioni alla tecnica laparoscopica.
Nella neoplasia già con metastasi, il ruolo della nefrectomia radicale è discusso, anche se con l’avvento dei nuovi protocolli oncologici (immunoterapia) richiedono un debulking (rimozione) della neoformazione principale per avere maggiore efficacia.


Un precedente intervento chirurgico addominale, con presenza di aderenze, non è una controindicazione, ma richiede una viscerolisi (liberazione delle aderenze) prima di procedere alla nefrectomia.

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